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"Sparpagghiò
la storia e la morte" tratta della storia della città di Ascoli
Piceno dal mitologico Pico, attraverso i secoli, fino ai nostri giorni,
raccontata dalla personificazione del fiume Tronto che, nella notte tra
Martedì grasso e Mercoledì delle Ceneri, ne discute con una
guardia notturna che noi ad Ascoli chiamiamo "sparpagghiò",
pipistrello, per il suo scorrazzare dissennato in bicicletta per le vie
della città. Non è una rievocazione ordinata ed attenta della
nostra storia, perché per secoli Tronto ha dormito nel suo letto,
si è svegliato a tratti ed i suoi ricordi vengono spesso rievocati
dai nomi delle vie; l'ignorante Sparpagghiò non ha studiato molto
sui banchi di scuola e, quindi, non può aiutarlo: può solo
raccontare quello che ha visto.
Questa commedia (che si può anche chiamare musicale) di Marco Scatasta
è l'ultima di un trittico che parla della gente non solo ascolana ma
picena tutta, compreso il limitrofo territorio della Vibrata: "Ve vogghie
reccuntà li Cannarine", la prima, tratta della vita di un quartiere
ascolano subito dopo la guerra; "Me recorde che 'rrete li mierghie",
la seconda, tratteggia molti personaggi "sfrigne" che hanno abitato
nella nostra terra dall'Ottocento ad oggi.
Lo spettacolo è rivolto al vasto pubblico che ha avuto modo di seguire
l'attività della Compagnia del Capannone, esplicatasi in Ascoli e in
tanti centri dell'hinterland e del vicino Abruzzo e, più in particolare,
ai molti interessati al dialetto e ai riferimenti, storici e letterari, che
ad esso si connettono e che da esso trovano gli spunti per approfondimenti e
ricerche. Intorno all'elemento centrale dell'allestimento ruota una serie di
altre iniziative, come il coinvolgimento dei giovani delle
scuole, la presenza nel campo operativo dell'Università della Terza
Età (UTEAP) di Ascoli e di altre istituzioni, circoli, associazioni cittadine
e dei centri contermini. |
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Graffi, morsi,
astuzia, amore. Suore, santi e diavoli. Tutto questo "bolle" da
sempre nel sangue degli ascolani, gente schietta e passionale, agguerrita
e, pure, un po' incline a "filosofare", ma ... con un briciolo di
follia!
La musica (di un ascolano!) non poteva che rispecchiare tali "ataviche"
caratteristiche. I personaggi mi hanno chiesto di essere come loro: esuberanti,
satirici, un po' vaneggianti, ed io ho risposto al loro invito utilizzando
le più svariate tecniche compositive: dal contrappunto rinascimentale
alla dodecafonia.
La dissonanza ben si sposa con la parola aspra e pungente di Scatasta, permette
di sottolineare le situazioni ironiche e amplifica quelle conflittuali. Ma
l'impianto delle musiche di scena, appositamente create, non disdegna atmosfere
tonali, che danno spazio alla veemenza, alla passionalità, alla drammaticità
dei protagonisti e, ancora, al sogno e al ricordo.
Il viaggio nel tempo intrapreso
dall'autore nella commedia, si trasforma, in note, in un analogo passaggio
tra stili ed epoche, in un gioco di suggestioni musicali che regalano all'ascolto
sorrisi e suspance.
Devo rivelarvi che nel pensare le musiche ho fatto amene passeggiate tra le
rue della vecchia Ascoli, con in mente le frasi della commedia e nelle orecchie
echi di antiche battaglie, per farmi ispirare da quelle storiche mura, immaginandomi
le scene così magistralmente evocate dall'autore, poi tutto è
confluito nella partitura orchestrale, una fotografia sonora della nostra
città.
Giovanni Allevi

L'Orchestra
Millenium costituitasi nel 1993 è composta da giovani musicisti affermati,
provenienti dalle migliori orchestre italiane.
Una struttura orchestrale non rigida, le consente di affrontare programmi
musicali con diversi organici, dalla sola Orchestra d'Archi fino alla Grande
Orchestra Sinfonica.
Il repertorio spazia dalle composizioni barocche sino alla musica tardoromantica
e contemporanea con esecuzioni di lavori di Rota, Petrassi, Berio, Allevi,
Donatoni.
L'attività la porta ad essere presente nei più importanti Festivals
Europei (Olanda, Belgio, Francia, Austria).
Attualmente l'Orchestra è diretta dal M° Giovanni Allevi.

I
ragazzi dell'Istituto Tecnico Industriale "E. Fermi" di Ascoli
Piceno hanno lavorato alla commedia "Sparpagghiò, la storia
e la morte", partecipando al corso di approfondimento "Ascoli
nella Storia e nel teatro dialettale", inseritonel POF (Piano dell'Offerta
Formativa) della'anno 1999 - 2000.
Il corso, che ha interessato alunni di quattro classi, è stato
impostato secondo la tecnica modulare che ha consentito di svolgere il
tema prefissato (Le epidemie nei secoli: la peste e il colera), toccando
diverse discipline in tre fasi distinte.
Nelle prime due fasi sono stati letti e commentati documenti, ordinamenti
pubblici, interpretazioni storiografiche, facendo riferimento anche ad
eventi storici, autori, testi e generi letterari oggetto del programma
curriculare.
Nell'ultima fase alunni di due classi (III B Chimica e III B Elettrotecnica),
guidati dalla prof.ssa Anna Raimondi, si sono impegnati nella lettura
e nell'analisi del testo teatrale di cui, poi, hanno interpretato in quadro
"Mozzò o il colera in Ascoli" nel saggio di fine anno
scolastico.
Questo quadro verrà interpretato, nella rappresentazione della
commedia "Sparpagghiò, la storia e la morte" al Teatro
Ventidio Basso, dagli stessi giovani studenti i quali potranno fare anche
la diretta esperienza di "attori" sul palcoscenico di un grande
teatro.
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